La Pinacoteca Comunale di Verucchio – in origine Galleria d’Arte Comunale Moderna – è stata istituita nel 1952 per iniziativa di Gerardo Filiberto Dasi, pittore e organizzatore dei convegni internazionali di artisti, critici e studiosi d’arte che si tennero tra Verucchio e Rimini fino alla fine degli anni Settanta del Novecento, oltre che promotore delle Biennali della Repubblica di San Marino. Questi eventi intercettavano i più importanti movimenti estetici italiani, europei e internazionali dell’epoca, anticipando molte delle tendenze e delle correnti che avrebbero preso la scena nelle grandi capitali europee dell’arte, da Venezia a New York.
La collezione della Pinacoteca si è formata grazie all’idea dello stesso Dasi di chiedere agli artisti che partecipavano ai Convegni di offrire una loro opera in dono alla comunità di Verucchio per la costruzione di una raccolta pubblica che testimoniasse quel vivace dibattito internazionale sull’arte.
La raccolta è composta da circa 200 opere di artisti noti a livello nazionale e internazionale, tra dipinti, disegni e grafiche, che attraversano la storia dell’arte del Novecento dal principio fino agli anni Settanta e oltre, poiché si è arricchita anche dopo la sua chiusura fino al 1993. Tale patrimonio offre dunque una delle visioni più rare dei movimenti artistici di un periodo fecondo della cultura artistica italiana, di cui documenta la ricchezza e la varietà della produzione. Sono incluse opere di artisti e artiste quali Lucio Fontana, Emilio Vedova, Giuseppe Capogrossi, Leoncillo Leonardi, Kengiro Azuma, Rocco Borella, Liliana Cossovel, Achille Pace, Mauro Reggiani, Getulio Alviani, Francesco Guerrieri, Lia Drei, Giorgio Bompadre, Franco di Vito, Jean Pierre Vasarely, Bruno Rosai, Carlo Corsi, Gerardo Dottori, Maurizio Minarini, Norberto Pazzini, e una piccola opera attribuita a Picasso.
La riapertura al pubblico nel 2025 è l’esito di un lungo percorso con cui l’Amministrazione Comunale ha voluto recuperare il palazzo Ottocentesco – nel cuore del borgo – già sede della Pinacoteca, restaurando le sale del piano nobile e dando avvio contestualmente alla catalogazione delle opere, grazie agli interventi del Settore Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna.
Il percorso espositivo è ospitato nelle sale del piano nobile del palazzotto che aveva ospitato, ancora prima della Galleria, la residenza del medico condotto del paese: le due salette affrescate, di cui una dedicata alle mostre temporanee, e il salone con travi a vista accolgono le opere più rappresentative della collezione. Le rimanenti sono conservate nel deposito, allestito nella stessa Pinacoteca, per favorire possibili futuri rinnovamenti dell’esposizione.