Sull’altura di Verucchio, nell'ampio pianoro alla cima della rupe, scavi e scoperte archeologiche hanno messo in evidenza tracce e strutture pertinenti all’abitato antico. Il nucleo principale, dove è stata riscontrata una continuità dal IX fino alla fine del IV secolo a.C., era nella zona centrale del pianoro, ma ulteriori tracce di insediamento sembrano presenti nelle aree circostanti.
In occasione dei lavori per realizzare il campo sportivo, nel 1963 sono stati scoperti, oltre a tracce di capanne villanoviane, i resti di un edificio di V-IV secolo a.C. e una grande cavità, forse un pozzo con funzioni votive, al cui interno si recuperarono circa 1500 reperti, con un arco cronologico che va dall’epoca villanoviana al IV secolo a.C., alcuni dei quali oggi esposti al Museo Civico Archeologico di Verucchio.
Un altro edificio, la cosiddetta Casa Etrusca, è stato scavato nel 1971 e di nuovo tra 2011 e 2015 in prossimità di via Nanni: si tratta di un edificio a pianta quadrangolare (18 x 20 m) databile al V-IV secolo a.C. , caratterizzato da un vano porticato, che permetteva di accedere all’interno dell’abitazione, e da tre vani affacciati su un cortile interno a cielo aperto. L’alzato, non conservato, doveva prevedere muri in mattoni o in graticcio, impostati sulle fondazioni in ciottoli, e tetto composto di tegole e coppi. Davanti al portico è stato individuato nel corso degli scavi un settore lastricato e due piccole fornaci circolari, probabilmente adibite alla produzione di vasellame ceramico.
Da questo edificio provengono significativi materiali, tra cui si segnalano vasi attici a figure rosse, un sostegno di bacile in marmo bianco e uno scarabeo di corniola con inciso un Tritone, documenti di un centro che anche in questa fase tarda rimane vitale e con un livello piuttosto elevato.